di Don Pasquale Sferratore   2° Classificato

 

TRAGEDIA DEL MARE

 

Sereno il cielo.

La schiuma bianca dell'onda cheta

lambisce i tuoi piedi

e i tuoi giuochi innocenti.

Un'onda gigante infuria e travolge,

un grido: mamma! che l'onda sconvolge.

 

Storia di oggi; storia di ieri:

il mare ( Rosso ) travolse

cavalli e cavalieri.

 

Un albero di palma

ricorderà le tue braccia,

tenere e forti,

dove l'onda raccolse il fango e la morte.

Il sole ritornerà

sulle spiagge deserte,

dove ogni mamma,

con le braccia conserte,

cullerà nei suoi sogni

ancora un bambino,

che l'onda crudele

nel fango sommerse.

 

Amaro destino!

Ma il fiume ed un seme riprende il cammino.

 

 

Nei tuoi occhi innocenti

sorrideva la vita.

Ora, scolpita è un'onda gigante,

che sotto il suo manto travolse la vita.

 

Già spunta l'aurora

e nel grande silenzio di voci di bimbi,

or cantano gli angeli,

cantano in coro:

mamma, è nel cielo,

il tuo grande tesoro.

 

Bambino,

abbracciato ad un albero,

che porti nel cuore

tragedia e dolore,

or scendi ché mamma

ti stringe al suo cuore,

più forte dell'onda

sarà sempre il suo amore.

 

Mamma,

che raccoglievi conchiglie

insieme ai tuoi figli,

or raccogli il tuo sguardo

nel nero manto della sera,

speriamo che anche per te

rispunti una gemma

quando è primavera.

 

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